di Gianni Rinaudo
giugno 2003
Relazione discussione tra i docenti partecipanti al
PROGETTO CONTINUITA’
Scuola Elementare e Media
Anno Scolastico 2002/2003
Scuola Media Statale “Piumati – Craveri – Dalla Chiesa” Bra
Primo Circolo Bra
Secondo Circolo Bra
In quest’ annualità 2002-2003, considerata l’esperienza dello scorso anno, si è voluto privilegiare in particolare le relazioni professionali tra gli insegnanti delle diverse scuole cittadine attraverso la compresenza come azione finalizzata al raggiungimento di una maggior compartecipazione della professionalità docente tra Scuole elementari e media. Nell’azione concreta si sono definite delle agende didattiche in aula – 4 ore di lezione in aula (2+2) e 4 ore di preparazione e riflessione da parte di ogni docente partecipante all’iniziativa per complessive 240 ore ca. – sulla costruzione del testo in ambito linguistico e sulla costruzione di problemi in ambito scientifico-matematico. In specifico, l’organizzazione dell’attività di compresenza degli insegnanti tra i due ordini di scuola ha definito, oltre il che cosa, anche il come, gli obiettivi e ci si è confrontati sulla valutazione.
In questa transizione epocale molte conoscenze pregresse divengono rapidamente obsolete, per cui le modalità di apprendimento ripetitivo tendono a divenire in gran parte non più utilizzabili; cio’ comporta la necessità di una riflessione coscientemente attenta alle nuove potenzialità di utilizzazione plastica dei percorsi di integrazione cerebrale delle memorie semantiche, quelle cioè che permettono di dare significato innovativo anche all’ evolversi delle metodologie di comunicazione interattiva. mInvero troppo spesso in questa complessa situazione di trasformazione culturale ci troviamo come una crisalide che continua a ragionare come il bruco, invece di cercar di comprendere il proprio futuro di farfalla.
Il predetto si realizzerà avendo ben presente le finalità della continuità nell’ottica dei POF delle tre Istituzioni scolastiche : “… la necessità di un insegnante come mediatore culturale, come modello esperto che non dà risposte univoche, ma che coinvolge i bambini nella ricerca di possibili soluzioni, che li guida nella scoperta/acquisizione di concetti, procedure, tecniche, aiutandoli a riflettere sul proprio percorso di conoscenza.
… un insegnante regista che ipotizzi, ricerchi, costruisca, rifletta, si metta in discussione, modifichi continuamente la propria azione educativo-didattica, per conferire intenzionalità al processo di insegnamento/apprendimento, in un’ottica di progettazione consapevole e rendicontabile
… un insegnante che riconosca l’alunno come interlocutore nei processi di apprendimento, che dia importanza a ciò che pensa lui e non solo a ciò che vuole che pensi
… un insegnante che riconosca la realtà del bambino, lo accetti, lo ascolti, entri con lui in contatto emotivo/empatico, lo valorizzi, gli permetta di esprimere al meglio le sue potenzialità.”
In particolare si è voluto sostenere e sviluppare il percorso formativo degli alunni e dei docenti, persone che vivono e lavorano nella Scuola per sentirsi parte integrante di un “tutto formativo”.
RISULTATI ATTESI:
condividere il significato di sapere, saper fare e saper essere;
1) integrare i sistemi valutativi;
2) consapevolizzare la pari dignità degli ordini di scuola; rendere maggiormente vivibile il percorso scolastico degli alunni;
3) superare la dicotomia tra processo e prodotto.
Relazione della discussione conclusiva tra i docenti pertecipanti al progetto
1 Aprile 2003
La traccia di riflessione proposta per l’ incontro conclusivo è stata la seguente:
A) Che cosa si è fatto – argomento, ecc… – nelle ore 2+2 di compresenza?
B) Qual è stata la modalità di presentazione dell’attività?
C) Come hanno operato gli alunni?
D) Come ho vissuto questa esperienza?
E) Cosa ho imparato da questa esperienza?
Gli interventi della discussione hanno evidenziato :
A) Che cosa si è fatto – argomento, ecc… – nelle ore 2+2 di compresenza?
Tutti gli insegnanti hanno preparato un’ unità didattica che è stata sviluppata solo in parte in quanto la compresenza degli insegnanti ha spesso condotto gli alunni a modificare il percorso predefinito.
Nella discussione si è considerato minimamente questo aspetto.
B) Qual è stata la modalità di presentazione dell’attività?
Ci si è soffermati molto su questo punto della traccia di riflessione.
Nella SM la produzione del testo avviene attraverso la costruzione condivisa dello schema.
L’accoglienza nella SE avviene in tempi lunghi, che consentono ai bambini lo scambio di notizie, battute,…
Ho notato che la presentazione dell’Iliade, nella SM, avviene in modo creativo attraverso la ricerca delle espressioni proprie dei diversi personaggi.
Quando la collega della SM è entrata in aula è stata subissata da innumerevoli domande sul nuovo ordine di scuola.
L’insegnante di SE ha preparato il lavoro nei giorni precedenti insieme agli alunni. Il giorno della compresenza ha esposto i risultati raggiunti che sono stati ridefiniti.
L’attività è stata presentata dall’insegnante come confronto di tecniche utilizzate nei due ordini di scuola.
Il professore ha presentato il testo che è stato letto e presentato collettivamente.
La professoressa presenta agli alunni una poesia. Il testo viene letto dagli alunni; successivamente si passa all’analisi…
Il problema letto ad alta voce dall’insegnante veniva esaminato collettivamente, con l’intervento a turno dei vari allievi.
C) Come hanno operato gli alunni?
Gli alunni hanno operato in base al tipo di azione didattica proposta.
1) Mi ha colpito il fatto che nella SM gli alunni collaborino tra di loro.
2) In questa classe elementare ciascun allievo può utilizzare la strategia preferita per raccogliere le notizie utili, senza interrompere, rispettando il massimo silenzio considerando il lavoro di tutti.
3) Gli stimoli offerti dall’insegnante portano i bambini ad intervenire in modo ordinato, chiedendo sempre prima la parola.
4) Gli alunni hanno lavorato individualmente alla stesura del testo, seguendo uno schema individuale e consultando il vocabolario.
5) Gli alunni hanno operato individualmente dopo una breve spiegazione della maestra, durante il lavoro sono stati assistiti da entrambi i docenti per ulteriori chiarimenti.
Gli alunni hanno iniziato il lavoro mostrando di operare con ordine e di sapersi orientare con sicurezza nella scelta dei procedimenti ed anche nei calcoli. Si confrontavano per conoscere il metodo grafico, non ho osato intervenire. Gli alunni intervengono liberamente o sollecitati presentando osservazioni personali, riflessioni, opinioni. Ognuno ha la possibilità d’esporre le proprie idee. Gli alunni hanno affrontato la soluzione individualmente, in seguito un ragazzo è stato invitato alla lavagna per la correzione. Nella SE i ragazzi hanno seguito la spiegazione dell’esperto e guidati dall’insegnante, hanno rielaborato, sintetizzato ed annotato le informazioni ricevute. Gli alunni, nella SM, sono intervenuti molto in modo educato e collaborativo per risolvere il problema, per motivare la strategia adottata e per spiegare( a me) il metodo grafico adottato nella risoluzione. Lavorando a gruppi di tre o quattro gli alunni si aiutano veramente a “comprendere i procedimenti”.
D) Come ho vissuto questa esperienza?
Tutti gli insegnanti hanno valutato positivamente l’esperienza proponendo d’aumentare il numero degli scambi con i colleghi degli altri ordini di scuola . Sarebbe così possibile affrontare i molteplici aspetti disciplinari.
L’esperienza è stata positiva in quanto mi ha permesso di conoscere direttamente le modalità di lavoro dei ragazzi nella SM.
L’esperienza si è rilevata positiva in quanto ho conosciuto alcune iniziative delle classi che mi hanno confermato l’importanza di proporre molteplici e varie esperienze linguistiche
Mi sono trovata a mio agio. Non c’è poi tanta differenza tra la prima media e la quinta elementare. Le ragazze sono più mature mentre i ragazzi sono ancora “paciocconi”.
L’esperienza è stata utile come confronto.
Ho vissuto positivamente questa esperienza per me nuova, che mi ha permesso di conoscere il modo di lavorare nella SE.
E’ stato utile il confronto con la collega sulle tecniche della letto-scrittura, che sarebbe da approfondire per non disperdere le acquisizioni ottenute nella scuola primaria.
Mi è stato utile osservare in diretta il lavoro dei bambini che, nel giro di tre mesi, saranno accolti ed inquadrati in ambienti, orari, sistemi diversi.
La mia personale scarsa conoscenza di tecniche e procedure d’insegnamento elementare, attraverso queste esperienze, è in qualche modo avviata ad una parziale soluzione.
L’ esperienza è stata positiva perché ha permesso di rilevare osservazioni utili e significative sulle modalità di lavoro e sulla programmazione didattica.
L’attività è stata positiva per lo scambio d’esperienza.
Esperienza positiva, clima collaborativo tra gli alunni.
Durante l’incontro ho conosciuto nuove tecniche testuali, un metodo di lavoro personale per l’analisi della poesia e per l’impostazione d’ attività che implicano il teatro e che spesso prendono spunto da situazioni reali.
L’esperienza mi è piaciuta. Ho goduto del clima sereno della classe. Ho apprezzato il tipo di grafico presentato che intendo sperimentare prossimamente anche con i miei alunni.
Ho riscontrato diversità di metodologia ( più graduale, più individualizzata nella SE) dovuta spesso ai diversi tempi a disposizione nella SM. Ho provato in classe ad attuare l’esperienza di mutuo-aiuto a piccoli gruppi: a scapito del tempo, i risultati sono stati positivi.
E) Cosa ho imparato da questa esperienza?
I docenti presenti hanno imparato che:
la metodologia è più graduata ed individualizzata nella SE per i tempi “diversi” a disposizione.
Nella SE, lavorando a gruppi di tre o quattro gli alunni si aiutano a “ comprendere” i procedimenti.
Stabilire una proficua comunicazione è più semplice di quanto si creda.
E’ utile favorire scambi anche tra gli alunni dei due ordini scuola.
L’ambiente della SM è meno familiare rispetto alle elementari. Il rapporto con i docenti è più distaccato.
Pare ci sia una frattura tra i due ordini di scuola in quanto sono carenti i collegamenti con il lavoro svolto nella SE.
L’esperienza è stata positiva perché ha permesso di rilevare osservazioni utili e significative sulle modalità di lavoro.
L’attività è stata positiva per lo scambio di esperienze.
E’ un bene poter osservare i comportamenti, certe dinamiche, le abitudini e soprattutto confrontarsi sul campo, lavorare in diretta, a partire dai materiali utilizzati fino alle tecniche.
Si conferma la validità dell’esperienza di scambio tra insegnanti.
Proposte
E’ utile favorire scambi anche tra gli alunni dei due ordini scuola.
Si auspicano incontri per materie tra i docenti dei due ordini di scuola per sfruttare meglio il lavoro svolto dagli alunni nella SE: sarebbe un buon modo per attuare didatticamente la continuità.
I docenti della SM potrebbero assumere le modalità di programmazione della SE.
Gli insegnanti della SE segnalino gli alunni in difficoltà e ciò in funzione della formazione delle classi della SM.
Sarebbe utile attivare due o tre incontri per approfondire i punti di contatto tra le due scuole.
Si auspica un confronto metodologico tra i docenti dei due ordini di scuola.
Questi incontri sarebbero più produttivi se effettuati nel corso del primo quadrimestre in quanto si potrebbero trarre spunti di riflessione utili per l’impostazione del lavoro successivo
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